Ogni giorno un leghista si alza e sa che dovrà spararla più grande del giorno prima.
Questa volta è il turno del sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, quello per intenderci che voleva intitolare a Latina una piazza a Mussolini.
E che oggi annuncia in pompa magna:
“Abbasseremo le pensioni a 64 anni per tutti! Lo avevamo promesso e lo faremo!”
E uno dotato di un briciolo di senno si chiede: Come? Dove? In che modo?
Semplice: Con i nostri TFR, che nella brillante idea di Durigon saranno usati su base volontaria come una specie di rendita per raggiungere la soglia minima pensionistica.
Come non averci pensato prima?
In pratica, la pensione secondo i leghisti ce la pagheremmo da soli, con soldi nostri che sarebbero destinati alla liquidazione e abbassando così magicamente l’età pensionabile.
In pratica, ti tolgono qualunque buonuscita, ma “ehi… grazie a noi vai in pensione prima”.
Non è un proposta. È un ricatto.
E hanno pure il coraggio di rivendicarla come una grande “promessa mantenuta”.
Questi erano quelli che dovevano abolire la legge Fornero e sono finiti per proporre un legge che è dieci volte peggio e cento più ipocrita.
La madre di tutte le supercazzole.
E la cosa drammatica è che milioni di italiani se la bevono pure.
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