27 novembre 2025

Canarie nella black-list

Le Canarie sono entrate nella "lista dei paesi da non visitare" nel 2026

Abbiamo appreso che le Isole Canarie sono state inserite da Fodor's Travel nella famosa “Fodor’s No List 2026”, la lista delle destinazioni che il portale consiglia di non visitare nell’anno prossimo. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Fodor's Travel è una delle più note e longeve realtà dedicate alle guide e alle informazioni di viaggio a livello mondiale. Parliamo di un portale molto seguito dagli appassionati di viaggi, fondato nel 1949 da Eugene Fodor, che oggi può contare su oltre 700 scrittori ed esperti locali in tutto il mondo per produrre guide dettagliate e aggiornate. In Italia non è molto popolare, ma nel mondo anglofono, nel nord Europa e in Asia è considerato un riferimento. Insomma, un sito che può davvero influenzare l’opinione pubblica.

La “Fodor’s No List 2026” non nasce per boicottare il turismo o “vietare” certi luoghi, ma per mettere in evidenza le destinazioni dove l’overtourism sta diventando un problema serio. E quest’anno tra queste ci sono finite anche le Isole Canarie. Sul portale è comparso un lungo articolo che spiega nel dettaglio le ragioni di questa scelta.

Riassumiamo i punti principali

Le Canarie — da Tenerife a Fuerteventura — sono amate per il clima perfetto, la movida, la gastronomia e i paesaggi da catalogo. Sono mete ideali sia d’estate che d’inverno. Proprio questo, però, le sta portando a soffrire di overtourism. Solo nella prima metà del 2025 l’arcipelago ha registrato 7,8 milioni di visitatori, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Cosa comporta questo per chi vive qui? Prezzi alle stelle, affitti ormai fuori portata e un’enorme pressione ambientale. La “normalità” quotidiana dei residenti è sempre più a rischio, al punto che sono nate proteste e manifestazioni con lo slogan “Canarias tiene un límite”.

Il turismo, certo, continua a essere una fonte di reddito per molti, ma per chi non lavora nel settore sta diventando soprattutto un peso e un limite. L’associazione ambientalista ATAN (Asociación Tinerfeña de Amigos de la Naturaleza) ha spiegato: “Stiamo perdendo la nostra identità, la nostra cultura e, in definitiva, il nostro diritto a esistere come comunità. Il turismo è diventato illimitato, orientato alla massa e in gran parte low-cost, un turismo di massa che non viene per scoprire realmente le isole, ma per consumare un finto scenario”.

Ci sarà un impatto sul turismo?

Entrare nella lista delle mete sconsigliate di Fodor avrà conseguenze sui flussi turistici? Difficile immaginare un crollo delle presenze, ma qualche effetto ci sarà. La maggior parte delle persone non si lascia influenzare da questi avvisi, ma una minoranza più attenta ai temi ambientali e sociali — molto in voga negli ultimi anni — potrebbe effettivamente scegliere altre destinazioni. Di certo non è una gran pubblicità per l’arcipelago come meta turistica.

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