Conosco immense matrone emiliane che si farebbero esplodere, piuttosto che far infornare le lasagne della festa dell'Unità a uno della Margherita. Pure, la Storia deve fare il suo corso, e non si può arrestare il progresso. Dunque, anche per fare servizio pubblico, ecco le nuove regole democratiche della festa dell'Unità, in modo che anche prodiani e margheriti si sentano come a casa loro. Gioco del tappo - Si vince come sempre una piantina. Per vincere il ficus ci vogliono almeno sei coordinatori regionali e quattro ministri d'appoggio. Vietato fare i furbi: chi si presenta in ticket tira un tappo solo, ma paga due volte. Tagliatelle al ragù - Vietate le eterologhe. Pantheon - Da decidere. Si cercano febbrilmente simboli condivisi da celebrare. Per ora si parla di Gramsci, De Gasperi, Totti, La Pira, Olof Palme e i Duran Duran, Bettino Craxi, Hillary Clinton e Ilary Blasi. Giornali - In segno di fratellanza, alla festa verrà garantita la distribuzione di Europa, quotidiano della Margherita. Migliaia di copie in speciale carta assorbente verranno consegnate ogni mattina allo stand del gnocco fritto. Seminari - Alcuni titoli dal programma. «Modernità del socialismo liberale» (sala rossa). «Attualità del cattolicesimo liberale» (sala bianca). «Verso il futuro: il neoliberismo-liberale» (obbligatorio, sala azzurra). Cultura: «I romanzi di Walter Veltroni» (i partecipanti verranno rastrellati tra i civili, sala rosa). Paesi fratelli - Delocalizzati in Cina e Romania. Servizi -Legittimo l'entusiasmo del segretario: «Abbiamo un bancomat». Incasso - Si può decidere di lasciarlo in azienda, ma bisogna comunicarlo subito. Se no scatta il silenzio assenso e finisce in un fondo d'investimento immobiliare molto redditizio quotato a Wall Street.
Alessandro Robecchi da il Manifesto 19-8-2007
02 settembre 2007
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