Trionfi su grande schermo
Ecco i film in uscita a Natale, buona visione.
A.A.A. Senatore cercasi- Una commedia divertente e amara, un film corale sulle vite travolte dalla politica. Due anziani senatori si ritrovano a fare i cubisti in una discoteca del bresciano, tre attrici si trovano ai vertici dello Stato e non capiscono come mai, Cicchitto è inviato per sbaglio su una stazione spaziale. Cosa ha cambiato per sempre le loro vite? Semplice, un colpo di vento sulla scrivania di Berlusconi. Equivoci, gag, dialoghi fulminanti, tutti registrati dalla procura. Cast eccellente, se non fosse per quel Silvio, sempre macchiettistico e sopra le righe.
Il nome della cosa - Giallo gotico ambientato nel XV secolo nei sotterranei del Partito Democratico. Mentre si scrive lo statuto del partito, misteriose morti e sparizioni agitano l'antico monastero. Noioso. E' il solito polpettone fantapolitico con qualche pretesa di sfumatura psicologica. I saggi hanno paura che nasca un partito cattolico e allora offrono ai cattolici le migliori condizioni politiche possibili. Bello il finale, quando la Binetti diventa papessa e il programma del Partito Democratico si condensa in dieci piccoli comandamenti. Cast senza guizzi, belli i costumi.
Cicciobombo va alla guerra - Continua l'esilarante saga di Cicciobombo, personaggio comico dell'anno, l'unico capace di oscurare Borat. Come al solito non c'è una vera trama, ma una sequenza di divertenti schetch a sfondo comico. Grande l'interpretazione di Cicciobombo che sostiene di aver vinto la guerra in Iraq. Convincente anche il monologo a favore della censura, dove per sbaglio con una roncola si censura un piede. Meno appassionante l'episodio Cicciobombo ateo-devoto, ma qui sono interessanti i personaggi di contorno. Non un filmone, insomma, ma il pubblico esce dalla sala divertito. Le avventure di Cicciobombo sono anche in tivù e sul giornalino.
Alessandro Robecchi da Il Manifesto
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