Per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli e provincia si è pensato di smaltire le ecoballe di rifiuti in tutte le regioni italiane.
Questa proposta è stata accettata da alcune Regioni, ma ha provocato numerose reazioni negative. Reazioni comprensibili, visto che a nessuno piace ricevere in casa propria i rifiuti degli altri, anche in situazioni di particolare emergenza come questa di Napoli.
Per quanto riguarda Brescia, Asm si è affrettata a dire che non era possibile accettare quei rifiuti perché l’inceneritore è già saturo (800.000 tonnellate/anno di rifiuti bruciati). Asm non ha detto però che bruciare rifiuti altrui è la regola a Brescia.
Sono anni infatti che la terza linea (biomasse) dell’inceneritore Asm brucia rifiuti provenienti da tutta Italia. Perché? Solo per fare soldi! Eppure bruciare rifiuti inquina, e ovviamente, più ne bruci più inquini.
Si potrebbe accettare l’ipotesi di bruciare i rifiuti altrui, se Brescia avesse valori di inquinamento modesti, ma Brescia è una delle città più inquinate di tutta Italia.Industrie, traffico, riscaldamento e teleriscaldamento sono le cause del pesante inquinamento dell’aria di Brescia. L’Agenzia ministeriale a tutela dell’ambiente (Apat) nel suo autorevole Rapporto 2006 parlando di Brescia, indica come principale fonte di inquinamento per polveri sottili (Pm10) e ossidi di azoto, non il traffico veicolare, bensì il settore «aggregato industria» con «... il rilevante apporto del teleriscaldamento», ovvero Centrale Asm ed inceneritore.In una situazione di grave inquinamento come quella bresciana, mi pare francamente irresponsabile bruciare rifiuti provenienti dal resto dell’Italia, con il solo obiettivo di «fare soldi».Bastano ed avanzano i nostri rifiuti, che potrebbero anzi essere ridotti, ricorrendo ad una seria e capillare raccolta differenziata «porta a porta», metodo già collaudato con successo in molte realtà del nostro Paese.Il 10 settembre del 2007, l’Ordine dei Medici dell’Emilia-Romagna ha scritto una lettera a tutte le più alte cariche istituzionali della Regione, chiedendo che non vengano più costruiti inceneritori e motivando la richiesta per le «... forti preoccupazioni insorte a proposito del supposto eventuale impatto negativo sulla salute delle popolazioni residenti a causa della immissione nell’aria dei fumi derivanti dall’incenerimento dei residui urbani».
Qual è l’impatto dell’inceneritore Asm sulla popolazione di Brescia? Non lo sappiamo, semplicemente perché la Asl non ce lo dice. Io sono molto preoccupato da questo silenzio. Alla luce di queste notizie ed in attesa di dati attendibili, il buon senso impone almeno il divieto ad Asm di bruciare i rifiuti provenienti da fuori provincia.
Invece nulla si muove.
Come al solito i «soldi facili» sono più importanti della salute dei cittadini.Ciliegina sulla torta, Asm continua imperturbabile ad inquinare l’aria di Brescia facendo funzionare la Centrale di cogenerazione di Lamarmora (vero motore del teleriscaldamento) con il carbone e l’olio combustibile, mentre potrebbe usare il meno inquinante metano, che però ha il difetto di costare di più. Ancora una volta i soldi prima della salute dei cittadini.
Stop ai rifiuti da fuori provincia e Centrali Asm funzionanti a metano da subito, ecco le due cose sensate da fare immediatamente per migliorare la pessima qualità dell’aria di Brescia, salvaguardando così la salute di tutti i cittadini bresciani.Su questi problemi e su queste proposte sarebbe importante conoscere l’opinione dei candidati sindaci e dei singoli partiti che li sostengono. Credo che i cittadini-elettori di Brescia ne abbiano il diritto.
PIETRO CASAROTTI Brescia dal Giornale di Brescia del 3 febbraio 2008
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