10 luglio 2025

Carola

Da una parte abbiamo una giovane attivista tedesca, Carola Rackete, che, a un certo punto, dopo un anno, si dimette da europarlamentare con parole che al politicante medio suonano semplicemente lunari per dignità e senso di una missione.

“Ho sempre percepito il mio ruolo qui come collettivo, non individuale. Ero qui per contribuire al rinnovamento della sinistra e il processo sta procedendo con successo” ha detto rinunciando a una poltrona tanto comoda quanto ricca, per occuparsi da attivista di lotta alla crisi climatica.

Dall’altra c’è un ex generale italiano, disgraziatamente anche lui europarlamnetare, Roberto Vannacci, che, di fronte a queste parole, non trova di meglio da fare che pubblicare un post vergognoso mostrando le gambe di Carola Rackete, la scritta: “Non ci mancherai” e l’auspicio che “Salis e Lucano seguano il suo esempio”.

Un post in cui c’è tutto il repertorio vannacciano: body shaming, attacchi gratuiti agli avversari, non uno straccio di argomentazione.

Invece di mostrare al suo degno pubblico le gambe, Vannacci avrebbe dovuto mostrare il cervello di Carola Rackete. Per far vedere come è fatta la testa di una donna di questo livello.

Sia mai che imparino qualcosa.

Lorenzo Tosa 
 

 

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