Sta accadendo, al solito nel silenzio (quasi) generale, un fatto gravissimo per una democrazia.
In pratica, il governo Meloni e in particolare il ministro della Difesa Crosetto hanno voluto a tutti i costi inserire un emendamento al decreto Infrastrutture con cui potranno aumentare indiscriminatamente le spese militari strategiche aggirando ogni forma di controllo da parte della Corte dei Conti e della Ragioniera dello Stato.
Non solo. È previsto anche un iter preferenziale sugli acquisti militari considerati “urgenti”.
L’unico “controllo” - si fa per dire - su tutto questo sarà in mano a una commissione di magistrati contabili di nomina del ministro stesso e a composizione segreta.
Durissime le parole di Nicola Fratoianni:
“Quindi non solo butteremo 100 miliardi l’anno, ma non sapremo nemmeno cosa, come e da chi acquisteremo.
Meloni lo dica chiaro: ci stanno portando in guerra?”
Stanno saltando uno dopo l’altro tutti i pesi e i contrappesi democratici, ogni potere che non sia quello esecutivo.
Si stanno dando da soli “pieni poteri” usando come leva l’emergenza internazionale.
È già accaduto in passato.
Abbiamo già visto come va a finire.
Lorenzo Tosa
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