08 gennaio 2009

La Tv e lamanipolazione del consenso

Domanda

L’uomo comunissimo, quello che guarda certi programmi in televisione,
quello del bar sotto casa che, dopo un goccio, se la prende con tutti:
prostitute, gay, stranieri, perché così dimentica la propria miseria e la
propria nullità, sarà contento se ogni tanto si partorisce qualche leggina
razzista.


Risposta

Quella che lei propone inmodo così efficace, cara Teresa,
è la questione cruciale della politica da quando è stato introdotto il
suffragio universale. Se tutti possono votare e se i governi vengono eletti
da una maggioranza di quelli che votano, il rischio è continuamente
quello di una rivoluzione perché quelli che hanno di meno sono sempre
più numerosi di quelli che hanno di più. Indispensabile per i ceti dominanti
è, in queste condizioni, una propaganda capace di imbrogliare le
carte. Mantenendo al livello più basso possibile la consapevolezza dei
cittadini e/o promettendo il Paradiso di uno Stato che provvede a tutto
senza esigere tasse) ma soprattutto suscitando odio (razzista) contro
dei nemici direttamente collegati al Male del mondo (i Komunisti, gli
ebrei, l’Islam o gli emigrati). Sta nella capacità di usare in questo modo
tutta la potenza della televisione la genialità vera di Berlusconi che è, da
questo punto di vista un potente e pericolosissimo uomo di Stato. Sta
nell’incapacità di rispondergli sul suo terreno la difficoltà vera, al momento
difficilmente superabile, della sinistra italiana.


Luigi Cancrini
L'Unità mercoledì 7 gennaio 2009

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